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martedì 14 febbraio 2012

tac la sveglia (poesia di circa quindici anni fa)

Tac la sveglia

tic l’orologio.
Strizzo gli occhi
e il culo.

È solo un momento
ma quanto può durare,
annaspo e reagisco
cercando di non
farmi sotterrare.
Pesano i pensieri e
preme l’orgoglio
piange quel cuore
che vorrei di scoglio,
dignità rincorsa
valore sofferto
è la coscienza sincera
dal volto scoperto.
Da solo contro la sorte
unici nel rimpianto
tutti sentiamo il canto
del destino, che più forte
beffardo ci guida alla
morte lungo il suo
intestino; senza farci passare
dal via.

Ed è una vita che sei solo
e che la sveglia tac
e l’orologio tic.

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