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sabato 25 febbraio 2012

ad anne

Perdonami Anne che sei donna viva
e materiale,
ma specchia in te per me ancora, e non posso
volgermi che a nulla vale il voltarsi,
il raggio primo dell'oscura femmina
che il cosmo generò.
Fu già il Verbo che, incesto primordiale,
del padre nella figlia e madre il figlio
incarnò:
fa di me Edipo re; tu mulier,
accoglimi ancora nelle tue sale
là ove in abissi silenti antiche
braci animano la vita, tu mater
culla il mio corpo e nutrimi lo spirito,
tu Filia, lasciami abbracciarti e creder
che il mio riparo ti sia necessario,
così ch'io possa infine abbandonarmi
al sonno del giusto.

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